2008-09-07

"Senza Sicilia l'Italia non lascerebbe alcuna immagine nel cuore"


"Senza Sicilia l'Italia non lascerebbe alcuna immagine nel cuore"
Goethe


Riscoprire le profonde radici storico-culturali è il modo migliore per comprendere l'evoluzione della Sicilia, una terra considerata da secoli crocevia di popoli, di lingue e di arti, quasi una torre di Babele mediterranea dalla suggestiva sagoma di triangolo.
L'Isola -spartiacque ideale del Mare Nostrum e ancella dei lontani lidi dell'Hesperìa ellenica- venne non a caso definita da Omero, la prima voce della letteratura occidentale, Trinakìe e, indistintamente, Isola del Sole. Una luce cocente, quella siciliana, che si riflette sul mare, sulle bianche creste calcaree e sulla lava che, periodicamente distruttiva, diventa anche foriera di stimoli vitali.
La scommessa di ripercorrere le tappe della storia siciliana attraverso opere stimolanti e prestigiose.
Richiamare alla memoria luoghi e personaggi di Sicilia Sottolineare la cultura figurativa dell'Isola -facendo emergere gli aspetti artistici dei paesaggi naturali nonché il contributo dell'opera degli uomini- è sembrato il metodo migliore per sottolineare l'idea stessa di identità culturale e di tradizione millenaria.
A questo lavoro vengono affiancati originali contributi di ampio respiro, che sollecitano la riflessione sul presente e illuminano ciò che, del nostro passato, consideriamo degno di memoria.
Contestualmente alla sicilianità più nota, riscoprire il mondo sconfinato delle arti minori è, inoltre, un percorso ancora inedito e ricco di curiosità: un lungo cammino che -ponendo attenzione alle sfumature- diventa specchio di opere tutt'altro che culturalmente marginali. Come un ideale paradigmatico, la medesima curiosità spinge in primis a riproporre anastaticamente ciò che a nostro avviso cade sempre più nell'oblio: le grandi opere di memorialisti e viaggiatori che, spinti da una genuina voglia di conoscere, hanno descritto la Sicilia dando vita a spontanei racconti, rimasti ancora oggi colonne portanti della memoria isolana.
Una terra di fuoco e di mare, di ciclopi e di miti. Ma soprattutto una terra che, nei suoi secolari travagli, trova singolare forza nella fantasia della sua gente.


Il Parlamento Siciliano è tra i più antichi del mondo
(secondo alcuni, dopo quelli di Islanda e Isole Fær Øer), vedendo la luce nel lontano 1130 a Palermo, nel Palazzo dei Normanni.

La prima Assise (itinerante) fu convocata da Ruggero I di Sicilia nel 1097 a Mazara del Vallo. Il primo Parlamento normanno, era non elettivo ed aveva la funzione di corroborare l'attività del sovrano, specie nella tassazione, nelle spese [1] e nelle guerre. I Parlamentari erano scelti fra i nobili più potenti e non aveva alcuna funzione legislativa. Il Parlamento ebbe una svolta con l'illuminato sovrano Federico II di Svevia che permise l'acceso parziale anche alla società civile.