2008-09-07

Napoli prima dell'unità d'Italia

Quando, nel 1750, i possedimenti passarono ai Borbone di Napoli, San Leucio divenne sede delle seterie reali. Il re Carlo III, pensò di formare i giovani del luogo mandandoli in Francia ad apprendere l'arte della tessitura, per poi lavorare negli stabilimenti reali.
Venne così costituita nel 1778, una comunità nota come Real Colonia di San Leucio, basata su uno statutoapposito del 1789 che stabiliva leggi e regole valide per questa comunità.
I lavoratori delle seterie usufruivano, infatti, di diversi benefici: veniva loro assegnata una casa all'interno della colonia, usufruivano di formazione gratuita e qui il re istituì la prima scuola dell'obbligo d'Italia femminile e maschile che includeva discipline professionali, e le ore di lavoro erano 11, mentre nel resto d'Europa erano 14.
Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca, per far sì che durassero nel tempo (infatti ancora oggi sono abitate) e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici.
Le donne ricevevano una dote dal re per sposare un appartenente della colonia, anche se a disposizione di tutti vi era una cassa comune "di carità", dove ognuno versava una parte dei propri guadagni.
Non c'era nessuna differenza tra gli individui qualunque fosse il lavoro svolto, l'uomo e la donna godevano di una totale parità in un sistema che faceva perno esclusivamente sulla meritocrazia. Era abolita la proprietà privata, garantita l'assistenza agli anziani e agli infermi, ed era esaltato il valore della fratellanza.
Si trattò di un esperimento sociale, nell'età dei lumi, di assoluta avanguardia nel mondo, un modello di giustizia e di equità sociale raro nelle nazioni del XVIII secolo e non più ripetuto così genuinamente nemmeno nelle successive rivoluzioni francese e marxista (Oggi SanLeucio e' un bene protetto dall ' UNESCO e Patrimonio dell ' umanita')
Nel 1743 a Napoli, durante la dominazione borbonica il re Carlo e sua moglie, la regina Maria Amalia di Sassonia fondano all'interno della famosa Reggia di Capodimonte, oggi Museo, la Real Fabbrica dando inizio ad una tradizione che non è mai finita. La porcellana che si produce in questa zona ha delle caratteristiche peculiari he la contraddistinguono dalla porcellana nord europea.
Al sud Italia ,infatti, non c'è il caolino pertanto l'impasto si compone di una fusione di varie argille provenienti dalla cave del sud miste al feldspato. Ne deriva un impasto tenero che da origine ad un nuovo stile.
Il periodo di massimo splendore di questa fabbrica si è avuto nel ventennio tra il 1780 ed il 1800 nasce una vera e propria Scuola d'Arte e vengono prodotti sontuosi servizi da tavola e prezioso vasellame che sono tutt'oggi conservati nel Museo di Capodimonte.
Con l'Unità d'Italia e la fine della monarchia segue un periodo di decadenza (che ne ha determinato la NON industrializzazione)
Quando, nel 1750, i possedimenti passarono ai Borbone di Napoli, San Leucio divenne sede delle seterie reali. Il re Carlo III, pensò di formare i giovani del luogo mandandoli in Francia ad apprendere l'arte della tessitura, per poi lavorare negli stabilimenti reali.
Venne così costituita nel 1778, una comunità nota come Real Colonia di San Leucio, basata su uno statuto apposito del 1789 che stabiliva leggi e regole valide per questa comunità.
I lavoratori delle seterie usufruivano, infatti, di diversi benefici: veniva loro assegnata una casa all'interno della colonia, usufruivano di formazione gratuita e qui il re istituì la prima scuola dell'obbligo d'Italia femminile e maschile che includeva discipline professionali, e le ore di lavoro erano 11, mentre nel resto d'Europa erano 14.
Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca, per far sì che durassero nel tempo (infatti ancora oggi sono abitate) e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici.
Le donne ricevevano una dote dal re per sposare un appartenente della colonia, anche se a disposizione di tutti vi era una cassa comune "di carità", dove ognuno versava una parte dei propri guadagni.
Non c'era nessuna differenza tra gli individui qualunque fosse il lavoro svolto, l'uomo e la donna godevano di una totale parità in un sistema che faceva perno esclusivamente sulla meritocrazia.
Era abolita la proprietà privata, garantita l'assistenza agli anziani e agli infermi, ed era esaltato il valore della fratellanza. Si trattò di un esperimento sociale, nell'età dei lumi, di assoluta avanguardia nel mondo, un modello di giustizia e di equità sociale raro nelle nazioni del XVIII secolo e non più ripetuto così genuinamente nemmeno nelle successive rivoluzioni francese e marxista (Oggi SanLeucio e' un bene protetto dall ' UNESCO e Patrimonio dell ' umanita')

La Napoli-Portici fu la prima linea ferroviaria costruita in Italia. Il giorno della sua inaugurazione, il 3 ottobre 1839, era costituita da un unico binario che si snodava per 7,250 chilometri. Al pari del primo faro portuale italiano

Il cantiere navale di Castellammare di Stabia, fondato nel 1783, è la più antica industria italiana, nonché il più antico e longevo cantiere navale d'Italia: ancora oggi rappresenta un tassello importante nel economia stabiese. Sempre all'avanguardia verso le nuove tecnologie che nel corso degli anni si sono sviluppate, questo cantiere ha visto la nascita di numerose navi tra i più disparati tipi come da guerra, da trasporto merci o passeggeri, mentre attualmente è insieme a Ancona e Palermo riservato alla costruzione di navi da trasporto. Tra le navi più importanti costruite prima su tutte l'Amerigo Vespucci, l'unica nave scuola della Marina Militare Italiana.

Il Banco di Napoli è una delle banche storiche italiane, in quanto le sue origini risalgono ai cosiddetti banchi pubblici dei luoghi pii, sorti a Napoli tra il XVI e il XVII secolo, in particolare ad un Monte di Pietà fondato nel 1539 per concedere prestiti su pegno senza interessi, il quale nel 1584 aprì una cassa di depositi, riconosciuta da un bando del viceré di Napoli nello stesso anno.

Una svolta storica per l'istituto avviene nel 1901, quando viene avviata la prima attività all'estero: un ufficio a New York per agevolare le rimesse degli emigranti, trasformato in agenzia a tutti gli effetti nel 1909.
Dopo essere stato per molti anni anche istituto di emissione, il 6 maggio 1926, a seguito del passaggio della funzione alla Banca d'Italia, assume la qualifica di Istituto di credito di diritto pubblico (in pratica passa in mano alla 'politica' o 'governo' che dir si vogllia ed attraverso la DC ed il PSI segue il corso che lo ha portato al 'fallimento', salvato dal S,Paolo di Torino