2008-10-06

Contrasti nord sud

Diffidenze o, addirittura, contrasti nascono dalle differenze. Mi pare che dopo la formazione dello stato unitario le tappe di un progressivo allontanamento tra nord e sud Italia siano 3.

1) La "Campagna contro il brigantaggio"

Le fortunate operazioni militari del 1860 diedero allo schieramento filo-unitario egemonizzato dai piemontesi di Cavour il controllo delle principali città e piazzaforti militari del Regno delle due Sicilie, ma dopo la fuga di Francesco II e la proclamazione del Regno d'Italia le ostilità continuarono in gran parte del meridione dove le zone rurali rimanevano saldamente fedeli a Francesco II in esilio a Roma. Numerose furono le insurrezioni contro i "piemontesi" e migliaia di ex soldati borbonici si diedero alla macchia iniziando una guerriglia che durerà circa 10 anni. Il nuovo governo italiano reagì con fermezza inviando truppe che applicarono spesso la tattica della terra bruciata facendo pagare un prezzo durissimo alle popolazioni civili ritenute fiancheggiatrici dei rivoltosi. Ci furono anche rappresaglie e veri e propri massacri indiscriminati. La situazione precipitò dopo l'approvazione di leggi speciali che di fatto consentivano l'arresto, la tortura e l'esecuzione senza processo persino dei parenti dei "briganti".

Numerose le cittadine del sud rase al suolo (con i rispettivi abitanti) dall'artiglieria ma le cronache tramandano anche episodi molto più efferati .

Alla fine il brigantaggio (o, se preferite, la guerriglia) venne sconfitto ma dieci anni di conflitto lasciarono come eredità un rancore che durerà sino alla prima guerra mondiale.

2) Una netta separazione tra nord e sud venne di nuovo a crearsi durante la seconda guerra mondiale.

Nella loro offensiva contro la Germania gli alleati si preoccuparono di occupare la parte "utile" dell'Italia ovvero quel meridione il cui controllo assicura il controllo sul Mediterraneo e sulle rotte navali. Accadde così che dopo gli sbarchi e la caduta del fascismo l'Italia meridionale in cui la guerra era cessata venne amministrata da una monarchia sostenuta dagli anglo-americani mentre nel nord del paese, occupato dai tedeschi, divampava la Resistenza. Due anni durante i quali i destini degli italiani si divisero profondamente, divisione accentuata anche dal fatto che nella zona da loro controllata gli angloamericani contrastarono duramente le formazioni della sinistra italiana che pure guidavano la resistenza al nord.

Dopo il 25 aprile ci si trovò quindi davanti ad un paese già spaccato in due con comunisti e socialisti forti e radicati al nord e quasi inesistenti al sud.

3) Il '68

Considerato tappa fondamentale nella modernizzazione e laicizzazione della società italiana fu in realtà fenomeno che interessò esclusivamente il centro-nord. A sud di Roma fu praticamente sconosciuto e, dato che i media dell'epoca non ne parlavano, i meridionali scopriranno quanto avvenuto solo 15-20 anni più tardi.

Non meraviglia quindi che nel 1974 il sud ancora fortemente clericale votasse in massa per l'abolizione del divorzio considerato in quelle regioni un'aberrazione da proibire per legge.

Insomma i libri di storia ci dicono che gli italiani si sono battuti per unificare il paese, che l'Italia è stata in guerra dal 1940 al 1945, che il paese si è ribellato contro i tedeschi e che anni dopo, raggiunto il benessere, si è scrollato di dosso retaggi clericali incompatibili con la società moderna.

Ma questa in realtà non è la storia d'Italia, è la storia del nord Italia
RESISTENZA NEL SUD ITALIA